Nel momento in cui ho scoperto di essere in dolce attesa ho fatto due promesse:
Pensavo di farcela, di non dover lavorare in gravidanza fino al nono mese, presentare la domanda per andare in maternità e poi vivere gli ultimi due mesi prima del parto pensando solo alla pancia e al relax. Pensavo di farcela e invece quella domanda non l’ho inviata e l’idea di riposarmi sta scemando di giorno in giorno.
Tutto è iniziato quando sono ritornata a casa dalla mia mammina. Ogni giorno trovavo la tavola per la colazione imbandita delle godurie più buone. Dovete sapere che da gennaio, per via di una dieta senza zuccheri, ho cambiato completamente il mio stile alimentare e ho dovuto abbandonare la mia bella colazione calorica. Ora mi concedo un bicchiere di latte con orzo e 30 grammi di corn flakes.
Arriva il momento dello shopping per la mamma però che fatica acquistare vestaglie e camicie da notte per la gravidanza. Prima o poi questo giorno doveva arrivare e scegliere che cosa comprare per l’ospedale è stato un trauma.
Comprare il corredino per la piccola peste è stato piacevole e indolore, quasi terapeutico, e se non mi fossi controllata (e non lo facessi ancora) riempirei armadi interi di abiti per lui.
Sono stata una settimana in Sardegna in gravidanza e volevo restare lì.
Ad essere coccolata e ascoltata.
A trascorrere i pomeriggi freddi vicino al fuoco del camino e quelli caldi a passeggiare al corso.
A frequentare le amiche di sempre che ammirano la mia panciona e mi incoraggiano con pensieri dolci.
Oggi inizio il settimo mese di gravidanza. Questo periodo è volato troppo in fretta e mi sembra ieri quando stavo sul divano cerea e in pessimo stato, che non potevo alzarmi o fare le cose più banali.
Inizio il terzo trimestre e ho avuto solo il tempo di abituarmi alla pancia e trovare una nuova consapevolezza, quella di essere madre anche se non sei ancora nato.