Un anno da mamma significa ascoltare, vedere, sentire, giocare, conoscere, crescere.
Imparare ogni giorno nuove cose e fare scoperte di cui non avresti mai pensato.
Significa apprezzare la bellezza per gli aspetti più semplici della giornata ma anche sacrificare ogni egoismo per donare ogni attenzione al tuo bambino.
io e il bebè
Tre lunghi mesi di te ma anche tre mesi volati via troppo velocemente. È una contraddizione, lo so, ma per quanto possa sembrare strano delle volte le contraddizioni rispecchiano la realtà.
Tre lunghi mesi fatti di incomprensioni, di ritmi sfrenati per conoscere i tuoi tempi così diversi dai nostri. Tre lunghi mesi di canzoncine e ninne nanne, di stanchezza nelle braccia e pianti qualche volta inconsolabili.
Gli incontri tra mamme: un’ancora di salvataggio alla routine quotidiana con i nostri bebè.
L’altro giorno Francesco ha conosciuto i suoi compagni di giochi.
Hanno la sua stessa età, nati tutti a distanza di pochi giorni.
Lui non lo sa ma le mamme hanno frequentato il corso di preparazione al parto insieme e durante questi mesi si sono aiutate tanto, tra dubbi e paure di pancia, tra consolazioni e conforti pre e post parto.
La prima volta che l’ho sentito dentro di me è uno stampo indelebile impresso nella mia memoria. È successo alla 19° settimana, esattamente a 18+4, mentre riposavo dopo aver fatto le faccende di casa.
È stato bellissimo, inaspettato.
Avevo molti dubbi sui primi movimenti fetali e su cosa si sente. Sarei riuscita ad avvertire la sensazione di un suo movimento? Sarei stata in grado di cogliere quel momento così importante o mi sarebbe sfuggito? Poteva capitare mentre dormivo (eh sì, il sonno in gravidanza non è proprio mancato) e non accorgermene, mentre ero agitata o impegnata a far qualcosa.