Conosco mamme che hanno affrontato la gravidanza con sorpresa e panico. Non erano preparate all’evento – magari non erano sposate e non avevano in programma di farlo – o si sentivano troppo giovani per diventare madri. Avevano 18,20, 22 anni.
Vita da mamma
Qualcuno potrebbe pensare che voglio far crescere mio figlio troppo in fretta, ma sbagliano. Non ho nessuna fretta, sono riflessiva e fifona anche come madre; lascio libero Francesco di vivere tutte le sue prime volte.
Non ho adottato nessuna strategia educativa, non ho pensato molto a come educare mio figlio. Ho vissuto insieme a lui tutte le esperienze di crescita, ho sbagliato tanto e alcune volte sono riuscita a fare bene; ho sempre agito con il cuore.
Ci sono quei giorni in cui rinuncio. Non esiste determinazione e coraggio, non posso mettermi in gioco o accettare le sfide. Rinuncio e getto la spugna. Mi butto sul divano, se posso rotolo, e abbasso lo sguardo a un tappeto colorato con numeri e parole. Lì vedo tutta la mia rinuncia, il sentirmi disarmata e scarica, completamente senza forze.
Ho lavorato fino al 14 agosto, poi mi sono fermata per 6 giorni. Non so ancora come sono riuscita a farlo, ma dovevo. Dovevo per il mio fisico stanco e dovevo per Francesco. Fermarmi e andare in vacanza era necessario anche per cancellare quel senso di colpa che mi stava pesando troppo, un sentimento che prova ogni copywriter freelance che è anche mamma, moglie casalinga.
Non abbiamo prenotato in nessun resort a più stelle.
Non abbiamo affittato un appartamento a due passi dal mare.
Non ci sono villette di amici in cui fare giorni in costume o cene all’aperto.
Nessun programma estivo, nessun pernottamento o uscita particolare organizzata da ora.
La mia vacanza da mamma è a casa, con Francesco. Insieme.