Da quando sono diventata mamma di due figli la mia vita è cambiata in diverse cose. Davide non ha stravolto la nostra routine come pensavo ma ci sono dei giorni impegnativi in cui vorrei tanto sapere qual è la soluzione migliore per gestire due figli senza farti prendere dallo sconforto.
Nei giorni no mi domando se l’impegno più grande è allattare Davide anche ogni due ore oppure contrastare le prese di posizione di Francesco.
In questi due mesi da mamma di due figli, purtroppo i capricci di Francesco sono aumentati. Non so se il suo comportamento è dato dall’arrivo di Davide ma poco importa, perché non sono disposta a cedere ai suoi capricci. Lo bacio e lo coccolo in continuazione, lo perdono per le sue marachelle da bambino. Lo ascolto e cerco di dargli più attenzioni possibile, in linea con il mio essere mamma lavoratrice che lavora da casa e vive le sue giornate a mille sempre.
Ho capito da subito che mamma di due figli voleva dire che dovevo sdoppiarmi, delle volte annullare i miei desideri. Che dovevo sovrastare gli ormoni impazziti post parto, trattenere le lacrime di sconforto o malinconia. Ascoltare prima loro e poche volte me. Ma in tutto questo, ho capito anche che avrei detto no agli stupidi capricci di Francesco. Non lo avrei sculacciato, non avrei urlato. Avrei usato il dialogo, quello che alla sua età inizia a capire bene e su cui si regge la nostra educazione in famiglia.
I suoi capricci sono spesso assurdi, senza nessuna logica. Nei suoi tre anni di vita ho capito che vanno a fasi. Ci sono quei capricci legati al gioco, quelli per la tv o quelli per l’uscita fuori casa. Ora siamo nel pieno dei capricci alimentari, che per un goloso come Francesco fanno rima con cioccolato e dolciumi vari. Se fosse per lui mangerebbe tre brioche a colazione, farebbe merenda alle 10, poi alle 12 e poi dopo pranzo vorrebbe il dolce. Credo che la richiesta di budini, cioccolato e brioche sia solo la voglia di annientare la noia o di farmi un dispetto. Vive tutto così, o è un dispetto o è un gioco.
Potrei sbagliarmi, magari il suo è un modo per dimostrare la sua gelosia per la nascita di Davide, ma non posso cedere sempre alle sue voglie. Dico no ai suoi capricci perché vorrei educarlo alle regole e al rispetto, perché so che un comportamento sbagliato a casa si manifesta anche quando non è con me, perché odio le prese di posizione e i piedi puntati per terra.
In questi casi, quando Francesco è in piena fase di capricci, il mio ruolo di mamma è ancora più difficile degli altri giorni. Mentre tento di calmare Davide che ha le coliche o piange per un motivo x, devo guardare dritto negli occhi Francesco e fargli capire che non vincerà lui. Quell’ennesimo budino non lo mangerà. Non ci sarà pianto o crisi isterica o qualsiasi sua reazione a farmi cambiare idea. Non vincerà lui per capriccio.
Non cederò alla sua voglia inutile di avere ragione. Credo che per un bambino così piccolo, quella sua voglia non scatti da un desiderio ma sia inconsapevole, pronta a essere dimenticata nel giro di pochi minuti. Il suo pianto nasce solo dal mio no, da non aver ottenuto quello che voleva.
In questi momenti così impegnativi dico grazie a Davide che mi lascia il tempo per contrastare Francesco senza complicarmi la giornata. Dico grazie anche a me stessa che per carattere, nel momento in cui si presenta una situazione difficile, punto i piedi e decido che ce la farò. Costi quel costi, supererò quel momento senza farmi prendere dal panico. Ce la farò, eccome se ce la farò e so che Francesco quando sarà grande mi ringrazierà.
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