Stiamo per prendere l’aereo perché oggi torniamo a casa. Sarà per poco ma sono felice lo stesso, perché sola non parto mai e quando si può lo facciamo in tre. Vedrò per la prima volta la nipotina nata a fine agosto, riabbraccerò la famiglia dopo mesi, respirerò l’aria di Sardegna, la mia aria.
So di apparire banale però ogni volta che devo tornare in Sardegna e sto per affrontare un nuovo viaggio, l’emozione è sempre alle stelle. Mi sento fragile come se dovessi vivere chissà quale avventura. Giorni prima preparo Francesco all’evento, gli racconto che incontrerà nonno Antonio e la chiassosa combriccola. Poi mi preparo anche io, con quel silenzio che mi perseguita ogni volta che devo fare qualcosa di grande.
Non so ancora che cosa farò in questi giorni sardi ma cercherò di pensare poco, dormire nel mio vecchio letto come se non me ne fossi mai andata, scoprire che cosa combinano fratelli e amici, polemizzare a tavola per le cose più stupide.
Taglierò i capelli corti.
Andrò all’incontro di lettura del circolo che mi pensa sempre e ha aspettato il mio ritorno per organizzare l’appuntamento di autunno.
Leggerò vicino alla stufa alla legna con un plaid sopra le gambe.
Parlerò a non finire per tutte le volte che qui sono stata in silenzio. Mangerò seadas, formaggi e pane carasau come se fossi a digiuno da mesi.
Farò mangiare a Francesco i piatti della nonna, lo farò stare all’aria aperta e gli lascerò rincorrere i gatti, che avranno ancora paura di incontrarlo.
Lo porterò al parco, insieme passeggeremo per il corso e gli farò ricordare quella Tempio che porta anche lui dentro.
Lascerò andare il mio cuore e terrò stretta stretta Martina, perché poi fino al prossimo incontro mi mancherà un sacco.
Buona partenza a me; torno presto nella casa sicula. Oggi, a poche ore dal tornare in Sardegna, non posso promettere di scrivere in questi giorni sardi ma al mio ritorno racconterò di sicuro qualche grande emozione. So che ce ne saranno tante.
No Comments