Sabato sono diventata zia.
Sono frastornata, curiosa di conoscerti, emozionata.
Chiudo gli occhi e vedo solo i tuoi, i tuoi occhioni grandi. Sono lontani e in un’altra isola, ma li ho già messi in una parte del mio cuore. È bastato un secondo, una foto non troppo nitida, ma sono occhi che si sono presi una parte di me.
Sono belli perché mi sembra di conoscerli anche se li ho visti solo grazie a uno schermo. Sono occhi calmi e sereni come i genitori che avrà la fortuna di avere al suo fianco.
Non hanno paura del mondo come quelli di Francesco, di cui ricordo ancora che dopo il parto mostravano confusione smarrimento.
Sono occhi pieni come questi ultimi mesi di gravidanza in cui mia cognata ha dovuto mettere da parte ogni desiderio, coccola o uscita.
Diventare zia da una fotografia
Loro ancora non lo sanno ma hanno già conquistato tante persone; me così lontana da tutti ma anche Francesco che da sabato ha imparato a dire cuginetta.
I tuoi occhi non possono sapere che muoio dalla voglia di vederli, che prenderei un aereo senza pensare a niente, e se non avessi famiglia, correrei da loro. Mi basterebbe uno sguardo e poi andrei via in silenzio, felice.
Da due giorni questi occhi rendono le nostre giornate meno silenziose, più piene.
Parliamo di te, piccola vita, guardiamo tutte le foto che riceviamo dai parenti e immaginiamo che cosa fate lì tutti insieme, stretti in un unico mondo che da sabato sarà ancora più unito.
Non so ancora quando con Francesco e Giuseppe potremo venire a presentarci, ma sappi che da ora fino a quel momento, i tuoi occhi pieni faranno parte delle mie giornate. E ti penserò, ti penserò tanto con la speranza che ti arrivi un po’ del mio amore da lontano.
A te che mi hai fatto diventare zia per la prima volta e mi hai fatto sentire una persona molto fortunata.
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