Essere mamma è anche rallentare e poi ripartire

Sono sparita per un po’ ma non ho mai perso la voglia di scrivere. Per fortuna non conosco il panico da foglio bianco, nè passano giornate senza parole. Ho appuntato tanti post sulla mia vita da mamma, scritto diverse bozze (una anche il giorno del mio compleanno), ma poi sono rimaste nel cassetto.

Dato che amo la spontaneità, ho preferito ritornare qui in maniera naturale e senza forzature, quando questo posto cosi accogliente per me mi avrebbe dato serenità e non senso di impegno.

Essere mamma è saper confessare le proprie debolezze

La verità è che una mamma può sentirsi stanca e alzare bandiera bianca più volte e in modi diversi. Fingendo con se stessa che sia tutto ok, posizionando il miglior sorriso che ha sul viso, concedendosi qualche libertà in più nella sua solita routine.

In questo periodo forse è successo questo. Mi sono sentita carica di mille pensieri, con tanta voglia di fare e dare, impegnata nel trasloco di casa, in nuovi clienti importanti e in un corso di alta formazione impegnativo. Ho lasciato correre il tempo da solo,  e ho pensato che essere mamma è anche rallentare i ritmi, non pensare a tutto quello che dovevo fare nel planner in agenda. Essere mamma è non sentirmi in colpa se ogni tanto ho cucinato con più lentezza o mi sono svegliata più tardi, alle 7.30.

In compenso ho una borsa nuova che non ho avuto ancora il tempo di sfoggiare. Volevo acquistare le mie prime Superga ma non ho trovato il tempo di andare a sceglierle.
Dovrei andare dal parrucchiere.
Mi piacerebbe fare shopping per Francesco: più cresce e più si sporca.
Vorrei sperimentare un nuovo dolce nel nuovo forno di casa.
Dovrei Scegliere gli addobbi per la festa del suo 2 compleanno (a proposito, mi aiutate?)

Penso a queste cose e anziché impegnarmi per farle, le lascio scivolare lente nelle mie giornate piene e stressanti. E penso anche che essere mamma è anche questo: concedersi uno stop da doveri e voglie, riprendere per gradi e nel frattempo trascorrere più tempo con il suo bambino. Ché cresce troppo in fretta, troppo troppo in fretta.