La distanza in amore non conta. Non annienta un sentimento né lo rende più fragile. Di questo ne sono sempre stata convinta, io che ho vissuto un amore a distanza e che poi quell’amore me lo sono sposata.
Pur sapendolo da anni oggi mi rendo conto che questa regola vale ancora di più per i bambini.
Ché quando gli entri nel cuore difficilmente ti manderanno via.
Ché quando capiscono che il vostro è un legame speciale faranno di tutto per mantenerlo.
Su questa bellissima cosa che la distanza in amore non conta, Francesco ne è una testimonianza diretta. Dopo quattro mesi che non vedeva la sua famiglia sarda, la prima cosa che ha fatto quando siamo arrivati in casa di mia mamma è stato prendere per mano il nonno e portarlo nella camera da letto dove ha imparato a saltare per la prima volta. Si è ricordato, si è messo a scherzare con tutti, ha riso con loro come se non li vedesse dal giorno prima. E io se solo avessi potuto mi sarei messa a sgorgare lacrime di felicità per la tanta emozione. Perché per me che vivo così lontana, che ho vissuto per 31 anni una vita in simbiosi con genitori e fratelli, la cosa più preoccupante della lontananza era proprio quella che mio figlio potesse non riconoscerli per colpa della lontananza.
Mi sono sempre fatta forza su questa cosa e ora lui, un esserino che oggi ha 19 mesi, mi ha insegnato che la distanza in amore non conta per davvero. Non ha nessun valore quando un rapporto è segnato dall’affetto, a prescindere dai km. Dieci giorni in Sardegna sono stati questo, respiri profondi e conferme, ma anche consapevolezze che mi hanno fatto ripartire con un equilibrio diverso. Ora so per certo che lui li vive lo stesso con il cuore pur se lontani e assorbe tutto quello che può prendere durante la sua permanenza sarda.
Sono stati dieci giorni speciali per tanti motivi. Mio cognato si è travestito da babbo Natale e Francesco gli ha sorriso e ha imparato a scartare regali. Dopo quel momento, Ogni volta che ne arrivava uno lo prendeva e batteva le mani di felicità, tentava di aprirlo e chiedeva aiuto. Se a casa nostra non ha considerato l’albero di Natale, dai miei genitori lo andava a vedere più volte durante la giornata, prendeva mio padre e lo portava con lui ed esultava come se fosse la prima volta che ne vedeva uno. Ha toccato le palline senza romperle, è rimasto da solo per la prima volta dopo 19 mesi con i miei e ha riconosciuto tutti indistintamente regalando baci a sismica, braccia aperte per farsi coccolare e sorrisi.
A loro, nonni del primo nipote che vedono Francesco così poco, ho fatto un regalo enorme e mi sono accorta che quasi non volevano che uscissimo perché ripetevano sempre
Francesco tu rimani qui con noi?
Sono stati dieci giorni davvero belli anche per me come donna. Ho smesso di lavorare al pc, ho letto un nuovo libro, ho fatto tantissimo shopping. Ho incontrato tutte le persone care. E ho giocato come non mai con mio figlio sentendomi tanto fortunata e felice.
Da ora non so quando ritorneremo, ma la nostra partenza è stata più leggera e di questo ringrazio soprattutto Francesco, che mi ha ricordato come tante altre mille volte quanto possano sorprenderci i bambini piccoli.
2 Comments
Ti capisco bene….io vivo all’estero e ogni volta che torniamo in Italia dai miei per il mio piccolino è come se fossimo sempre stati lì..ed è bellissimo!
Solo chi vive la nostra situazione può capirci, vero? 🙂