Quando un bambino dice mamma

Francesco ha detto per la prima volta mamma a 5 mesi e 20 giorni. La mia espressione stupita ha nascosto l’emozione del momento e come per tutte le cose più importanti della vita ho realizzato a scoppio ritardato.

Dopo che mi ha illuso di essere un bravo bambino (diligente e amorevole) è tornato indietro come i granchi. L’ho sentito dire mamma raramente. In questi mesi la sua voce è stata un miraggio.

Baba baba baba, uuu uuu sono stati i pochi suoni che sentivamo uscire dalla sua boccuccia e i suoi versi incomprensibili (e gli ululati da pazzo scatenato) mi avevano fatto perdere le speranze.

Inutili i mille tentativi al giorno di sillabare la parola mamma per sentirglielo dire. Mentre lo cambiavo e facevamo il bagnetto, durante gli innumerevoli giochi nel tappetino, guardando i cartoni animati.
Niente.
Il nano si è chiuso in un mutismo eroico quasi a scioperare contro di me.

Nell’ultimo mese mi sono addirittura accorta che lo facesse di proposito. Rideva quando mi sentiva sillabare come una scema e mi guardava con gli occhi furbi che mi comunicavamo un “ti piacerebbe eh?”

È finita che mi sono arresa. E ho pensato che lui con i suoi 76 cm aveva vinto. Poi mi ha sorpreso come solo i bambini riescono a fare. Con quell’innocenza mista a dolcezza che intenerisce ogni cuore, anche di chi non è madre.

Ha iniziato a dire mamma all’improvviso dopo una full immersion di un tete a tete che ci ha reso ancora più forti. Soli senza il papà, mentre parlavo al telefono lui si è ingelosito e ha iniziato a tirare fuori la parolina magica.

Ma … ma … ma…mma!

Ho sentito bene? Sto sognando o mi sta prendendo in giro? Per tutte le ore successive ha pronunciato solo questo suono e io mi sono sentita di colpo un’altra persona. L’ho lasciato nella culla e mi ha chiamato. L’ho fatto giocare e mi ha chiamato. Mi ha rincorso in ogni stanza con il suo ma..ma..mma! Il suo nuovo modo di comunicare lo divertiva. Dopo che diceva mamma rideva con quel suo sorriso a 4 denti da nano pestifero.

Ora sono già 4 giorni che non si è dimenticato questo amorevole suono e io si, mi sento proprio una persona diversa.