Cinque mesi e venti giorni.
25 novembre 2015. Una data da ricordare per sempre.
Che la memoria in questi casi può giocare brutti scherzi e allora è quasi un dovere parlarne per non disperdere il ricordo.
L’unica cosa che mi dispiace di quel giorno è che stavi male e hai avuto la tua prima febbre. Forse hai delirato e la tua prima parola è stata solo un grido di aiuto o forse anche i neonati tirano fuori la loro forza nel momento del bisogno.
E tu avevi bisogno di me.
È stata una giornata orribile. Vederti abbattuto dopo il vaccino del giorno prima ci ha reso tristi. Perché è vero che molto spesso arriviamo alle 22 e siamo stremati dalla stanchezza, è vero che dormi poco durante il giorno e vuoi attenzioni più che solitudine e tranquillità ma vederti così spento è stato traumatico.
Hai trascorso la giornata a “parlare” poco (si perché da quasi un mese non fai altro che sillabare nel tuo linguaggio incomprensibile). Un silenzio assordante contornato da pochi sorrisi e occhi all’ingiù.
E poi…
Cinque mesi e venti giorni.
Sentirti chiamare mamma mentre cerchi un mio contatto ha riempito il mio cuore di gioia. E i tuoi sorrisi centellinati per colpa della febbre, e il tuo desiderio di coccole mi ricorda quanto sia profonda la nostra unione.
Ti ho preso in braccio dalla sdraietta e subito ti ho lasciato con tuo papà perché dovevo preparare il tè. Mi sono allontanata di pochi metri ma tu mi cercavi continuamente come se fossi sparita.
E allora vi siete avvicinati a me e mentre ti posava nel seggiolone per vivere con noi il momento della merenda hai detto la tua prima parola. Hai quasi gridato “mamma” come un lamento, come a dire
ti prego tienimi in braccio con te, non lasciarmi su questo freddo seggiolone.
A distanza di dieci giorni non riesco a dimenticare il tuo viso mentre hai detto mamma per la prima volta.
Così come non posso togliere dalla mente la mia sorpresa. È stato inaspettato ma per questo bellissimo e indimenticabile e io mi sono sentita spiazzata e senza capacità di reazione.
Questo momento non me l’aspettavo così. L’ho immaginato tante volte e stupidamente credevo di poterlo prevedere. Pensavo di poter intuire quando sarebbe arrivata questa parolina magica, di tenerla tutta mia e non lasciarla andare più.
E invece quando quella parolina è arrivata non ho avuto tempo per pensare. Per sorridere.
Ho solo ascoltato la tua voce e mi è sembrata strana.
E dolce.
Tremendamente dolce.
Non ho più fatto niente. Ti ho solo abbracciato, perchè dopo quella parola ho perso ogni forza, sono entrata in trance.
E dopo qualche ora ho pensato solo di ringraziarti. Ti ho preso in braccio e ti ho detto grazie di essere così speciale amore di mamma.
6 Comments
Che emozione grande… mi sono commossa leggendo queste tue parole! 🙂
Grazie mille Pia. Dovevo scrivere per forza di questo momento, era troppo importante.
Uno dei momenti più belli della vita 😍
Mi sono scese le lacrime 🙂
Io sono rimasta imbambolata e non ho avuto reazione.. non ho avuto la forza di fare o dire nulla ma è vero: è uno dei momenti più belli della vita 🙂
Che emozione la prima parola….
Si è stato meraviglioso …