Tre lunghi e brevi mesi di te

Tre lunghi mesi di te ma anche tre mesi volati via troppo velocemente. È una contraddizione, lo so, ma per quanto possa sembrare strano delle volte le contraddizioni rispecchiano la realtà.

Tre lunghi mesi fatti di incomprensioni, di ritmi sfrenati per conoscere i tuoi tempi così diversi dai nostri. Tre lunghi mesi di canzoncine e ninne nanne, di stanchezza nelle braccia e pianti qualche volta inconsolabili.

Sono stati giorni molto pesanti in cui anche la forza è andata in frantumi con momenti in cui la pazienza che hai sempre dimostrato di avere è sfumata via da una tua smorfia di dolore o da occhi pieni di lacrime.

Perché imparare a essere genitori è davvero complicato e anche se ti impegni con tutta te stessa, anche se ascolti ogni esigenza sarai sempre indietro, ci sarà qualche tua mancanza, non riuscirai sempre a farlo contento. Perché è ancora troppo piccolo per entrare in empatia con i suoi genitori e non sempre è facile capire di cosa ha bisogno.

Sono stati tre lunghi mesi in cui ho disperatamente desiderato l’aiuto della mia famiglia, sempre presente al con il cuore e a telefono o su skype ma comunque lontana fisicamente. E ho sognato una pausa per un po’ di relax, un momento per leggere un libro senza  guardare l’orologio, un’attenzione, una coccola, la solidarietà che ti dà nuova forza.

E lunghe giornate che sembravano la continuazione l’una dell’altra, routine mista a stanchezza difficile da raccontare a parole.

Ma poi ….

Sono stati anche tre mesi volati via troppo velocemente in cui non è stato possibile rinchiudere il cambiamento in un ricordo. Lo scorrere così veloce del tempo ci ha fatto quasi dimenticare che il 5 giugno non giravi nemmeno la testa e il tuo corpo era quasi immobile. Eri uno scricciolo di bimbo pronto per una nuova vita ma ogni tua funzione era al rallentatore.

E poi ogni miglioramento di te una scoperta.
La prima volta che hai imparato a tossire o a togliere fuori la lingua e a passarla tra le labbra.
I tuoi sorrisi muti, dapprima flebili e poi sempre più grandi e corposi.
La presa di coscienza della tua voce e la voglia di strillare per ottenere qualcosa; ma anche la scoperta delle tue mani, così amate dalla tua bocca ma anche primo gioco quotidiano.
E imparare a impugnare gli oggetti e il tuo doudou, a tenere sollevata la gamba mentre mangi (non vorrai diventare un ballerino?), a fissarmi con i tuoi occhioni mentre ti allatto.
E girarti se senti me o il papà parlare, guardare i cartoni animati anche per un’ora di fila.
Smettere di rigurgitare a fontana e imparare a stirarti appena sveglio.

Sono progressi che non hai il tempo di fermare, di goderti totalmente.
Perché ogni giorno c’è una nuova scoperta, un cambiamento che ti rende più grande, forse migliore.

Questi tre lunghi ma brevi mesi sono così speciali che è un peccato lasciarli fuori dai ricordi, farli sfumare nel tempo.

E allora cerco di fotografare ogni cosa di te, espressioni, movimenti, acquisti compulsivi, per evitare di lasciare correre questo tempo così bello e irripetibile e sperare di raccontartelo ricco di dettagli ed emozioni.