Quello che le mamme non dicono di Chiara Cecilia Santamaria: “perché è inevitabile innamorarsi dei propri figli“, ma ogni mamma ha i suoi tempi per capirlo. Che cosa si prova quando si scopre di essere in dolce attesa? Felicità mista a commozione, salti di gioia e voglia di urlarlo al mondo?
Non è sempre così.
Non sempre la gioia per la maternità è così scontata.
Chi dice che una donna che scopre di aspettare un bambino prova sentimenti di felicità può anche mentire, o meglio questo è quello che ci racconta Chiara Cecilia Santamaria nel suo libro Quello che le mamme non dicono.
C’è, infatti, chi vive questa notizia con serenità, chi la vive come se una nuova vita in grembo possa far calare il sipario sulla vecchia, soprattutto quando la maternità arriva con sorpresa e non è stata cercata. E allora i dubbi corrono all’impazzata e si fanno largo nella testa:
Potrò più andare dal parrucchiere? Uscire con le amiche? Credere ancora nei sogni e portare avanti le mie ambizioni?
La notizia della gravidanza può fare molta paura e non bisogna vergognarsene o pensare che certi sentimenti rendano una pessima madre.
Perché infondo se resti incinta quando hai 27 anni e chili di sogni nel cassetto, la maternità può essere un problema. Se sei nel vivo della tua carriera, tu e il tuo lui vi state scoprendo giorno dopo giorno e di tutto avresti voglia meno che di un bambino è normale che ti assalga il panico.
Questo è il ritratto di Quello che le mamme non dicono e l’impatto catastrofico dell’evento condito con una sana ironia rende Chiara Santamaria ancora più amabile. Chiara parla delle prime emozioni in gravidanza e prosegue il suo racconto di quasi mamma attraverso un percorso di scoperta.
Si rende conto mese dopo mese della bellezza di essere madre e scontrandosi con tanti problemi quotidiani come ad esempio il non dormire più come prima, il desiderio di indipendenza per un aperitivo con le amiche ma anche la voglia di continuare a viaggiare o trovare un lavoro part time, la portano ad acquisire consapevolezze e nuove vedute.
L’ostacolo più grande che dovrà superare nel suo percorso di neomamma sarà il binomio madre – donna: per Chiara la notizia della gravidanza è stata traumatica e ricca di paure ma ha promesso a se stessa che il cambiamento della nuova vita non le farà rinunciare alla sua femminilità e ai suoi interessi. Eppure i primi mesi dopo la nascita della sua nana si è sentita un vero ranocchio: trasandata e quasi anonima il racconto di vita subisce una lenta trasformazione e l’autrice ha voglia di riprendere in mano la sua vita, quella che ha sempre amato e che ora ha qualcosa, qualcuno in più; un valore speciale di nome Viola.
Scontrarsi ogni giorno con la consapevolezza della maternità è stato pesante ed essere circondata da un mondo più frivolo, che sicuramente una bimba non ti permette di vivere ogni giorno, inizialmente la rende insoddisfatta ma alla fine del suo percorso di crescita la fa sentire più donna.
È diverso il mondo con cui i figli si infilano nel cuore. Perchè si è abituati all’innamoramento, che è una specie di colpo secco, uno strappo che trasfigura il quotidiano e ti trasporta altrove. I figli invece nel quotidiano ci sguazzano. È da lì che iniziano: a stravolgertelo nel modo più terreno possibile. Con pannolini sporchi, tossi, richieste, strilla, pianti, marmellata.
È lì che fanno la loro tana. In poco tempo, tutto quello che prima era definito e che credevi di conoscere cambia forma. Si anche tu.
Poi succede che un giorno conosci tua figlia. Il modo in cui ti sorride e lo spazio tra i suoi incisivi. Le sue manine sempre appiccicose e il modo in cui gesticola quando è arrabbiata. L’odore delle sue guance subito dopo un pianto. Il rumore dei suoi piedini quando corre. La sua decisione nel volere quella cosa e non un’altra. I baci che schiocca sempre troppo lontano dal tuo viso. Le sue dita socchiuse mentre dorme.
È il momento in cui useresti la frase “farei di tutto per lei”, perché é l’attimo in cui ti accorgi che quell’amore è diverso da tutto perchè è inevitabile. Non si sceglie. Non ci si innamora. È così e basta. È solo un circuito dentro di te che si è richiuso: adesso tutto funziona. Lei è entrata in circolo insieme a te.
Quello che le mamme non dicono è il racconto dei sentimenti di una madre che non deve sentirsi in colpa o egoista se oltre all’amore per la propria figlia ha voglia di libertà, divertimento e frivolezze. È la storia di ogni donna che vive la maternità in maniera instabile, con momenti di pura felicità e momenti di stress e isterismi.
Chiara Santamaria racconta in maniera sincera come i sentimenti non vadano mai giudicati e lascia un grande insegnamento: ogni donna ha tempi e percorsi di vita differenti e diventare madre è un cambiamento bellissimo che ti porta ad avere emozioni forti e mai giudicabili da altri.
Non esiste la reazione giusta e quella sbagliata.
Non esiste la gravidanza perfetta ne la mamma migliore delle altre: esiste la gioia di donare la vita tra sorrisi, felicità e continui errori che ci rendono ogni giorno migliori e umani.
Se non lo avete ancora fatto leggete questo piacevole libro: non ve ne pentirete!
2 Comments
Lo compro!
Te lo consiglio perché è un’ottima lettura…☺️